Italia, Valdifiori: Puntiamo sui giovani italiani

Written By Unknown on Selasa, 24 Maret 2015 | 23.22

FIRENZE - Mirko Valdifiori in Nazionale a 29 anni. E' il miglior regista italiano di questa stagione dopo Verratti. Racconta così le prime ore a Coverciano.

Che effetto le fa questa maglia a 29 anni?
«Una gioia immmensa, provo un grande orgoglio, ringrazio l'Empoli e Conte che mi ha dato questa possibilità».
  
Qual è il suo modello?
«Pirlo. E' il numero 1 al mondo da almeno 10 anni. Provo a prendergli qualcosa e a volte nell'Empoli ci riesce qualche giocata».
  
In cosa deve migliorare?
«Nella fase difensiva, nelle conclusioni per arrivare al gol e anche nel modo di stare in campo».
  
Cosa l'ha colpita di Conte?
«La sua voglia di dare un'identità tattica alla squadra e di far capire il modo di stare in campo»
  
Gli allenamenti di Conte sono duri, è davvero maniaco?
«Non sto sentendo la fatica, perché ho tanto entusiasmo, tanta adrenalina».

Qual è la sua posizione ideale?
«Quella di vertice basso, lì riesco a sfruttare le mie qualità migliori. In Nazionale, però, sono pronto a giocare anche in porta. Ci sono giocatori come De Rossi e Pirlo che hanno scritto pagine importanti, come Verratti e Marchisio, io vengo da una realtà come Empoli».
  
Le prime parole che le ha detto Conte?
«Mi ha messo subito a mio agio, con i miei compagni, mi hanno spiegato come funziona».
  
C'è anche un pizzico di rammarico per aver conquistato la maglia azzurra solo a 29 anni?
«Ci può stare. Ma passando dalla A alla B è aumentata la visibilità. Quando 8-9 mesi siamo stati promossi per me era già un sogno giocare in A, essere qua oggi è un sogno ancora più grande». 
  
Cosa le ha detto Sarri?
«Mi ha spedito un grosso in bocca al lupo, è una soddisfazione anche per lui se sono qua. Sappiamo bene che Empoli è un grande gruppo, anche i miei compagni sono tutti molto contenti»
  
Lei ritrova due ex empolesi, Eder e Soriano...
«Ho passato bei momenti con loro a Empoli. Con Eder si è instaturato un bel rapporto anche con le famiglie».
  
Sarri, poco tempo fa, ha detto che una "cosa brutta" per il calcio italiano aver scoperto Valdifiori solo a 29 anni. Cosa voleva dire secondo lei?
«In questo ritardo posso averci messo del mio, ma se lui mi ritiene pronto da tre o quattro anni un senso ce l'ha. Forse vuol dire che cercare sempre lo straniero quando in Italia possono esserci dei giovani non è giusto. Se uno ci crede, i ragazzi possono crescere a livello nazionale. Il mio Empoli lo dimostra con Saponara, Verdi, Rugani, se uno ci crede...».
  
Il suo compagno Croce non è giovanissimo, ma può sognare anche lui una maglia azzurra?
«Croce è un grandissimo giocatore, forse ha fatto delle scelte sfortunate in carriera finendo in club che avevano dei problemi. Ora sta raccogliendo quello che si merita: deve credere anche lui in questa possibilità».
  
Come si sta al centro del calciomercato?
«Mi fa piacere che il mio nome accostato a qualche big, ma io penso al presente. Mancano ancora 6-7 punti per salvare l'Empoli, poi grande ho la grande opportunità della Nazionale. Quello che sarà di Valdifiori ci penseremo dopo».
  
Come si tengono i piedi per terra?
«Pensando sempre da dove sono partito. Nel calcio il filo è talmente sottile che le cose possono cambiare da un momento all'altro».
 


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