Odegaard stellina del Real Madrid. E tu che facevi a 16 anni?

ROMA - È la nuova 'stellina' del Real Madrid e ha firmato un contratto stratosferico da 105mila euro a settimana, oltre 400mila euro al mese. Una paghetta niente male per un ragazzino. Il fenomeno è Martin Odegaard, gioca a pallone, si scatta foto con i campioni del calcio mondiale. E ha solo 16 anni. Abbiamo chiesto ai nostri lettori di raccontarci come hanno trascorso, in confronto al piccolo talento norvegese, i loro 'anni d'oro'. Le risposte - esilaranti, ma anche amare - raccontano di adolescenti dalla vita molto più 'normale' di quella del giovane calciatore.

I VOSTRI 16 ANNI - "A 16 anni facevo 'la tedesca' con gli amici sotto casa e al massimo mio padre mi dava due sberle perchè tornavo sudato e mi ammalavo....mainagioia", commenta Fabio, mentre Marco scherza: "Vincevo per la 768esima volta la Lega Pokemon e guadagnavo più di lui".

CALCIATORI - Qualcuno ha un passato da calciatore, ma più squattrinato di Odegaard: "Stavo al F.C.Torino ma non prendevo 'na lira", scrive Junior. Gli fa eco Simone: "Giocavo a calcio... senza una lira". E poi Andrea ammette: "Giocavamo al Grottammare e arrivavamo sempre secondi in campionato". Alcuni sognavano di arrivare in Serie A: "Lavoravo in officina, finite le 8 ore andavo a giocare a calcio nel campo sportivo della parrocchia - racconta Michele - Poi nei weekend guardavo le partite, sognando di poter un giorno giocare con i campioni e i miei idoli. Beato lui che ha talento e ci è riuscito così presto".

LAVORETTI - Non solo calcio, naturalmente. C'è chi da ragazzino faceva tutt'altro per guadagnarsi qualche spicciolo: "Lavoravo in una salumeria - ricorda Vincenzo - e portavo la spesa a domicilio. Questo guadagna in un mese quello che io guadagnerò in 35 anni! Che ingiustizia la vita". Lavoretti occasionali con ben altri guadagni e ben altri sacrifici: "A 16 anni lavoravo per 30mila lire a settimana", si sfoga Alexbruna. "Io andavo a lavorare dalle 6 di mattina alle 4 di pomeriggio per 80mila lire al mese", aggiunge Nicola. C'era anche chi, invece, non lavorava affatto: "Giocavo anche io! Alla playstation - dice Emanuele - e neanche mi pagavano".

GLI ADOLESCENTI - Mentre c'è chi ritiene un'ingiustizia lo stratosferico contratto del norvegese - come Francesco che questi soldi li darebbe "all'operaio padre di famiglia che, nonostante tutto fa i salti mortali per assicurare il pane in tavola" - un bel messaggio arriva da chi 16 anni li sta vivendo oggi: "Anche io gioco a calcio - dice Roxana - non mi pagano ma sicuramente mi diverto più di lui perché non penso che devo segnare per prendere soldi in più". Come dargli torto...