ROMA - L'Inter è un ricordo speciale e l'abbraccio di San Siro, nel giorno dei saluti, è la sintesi più bella di cinque anni emozionanti: Diego Milito non ha sciolto quel legame affettivo e tanti tifosi nerazzurri continuano a scrivergli attraverso Twitter. Uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa di Lega, una Champions League e una Coppa del mondo per club. L'Inter, soprattutto quella di Mourinho, ha rappresentato la perfezione della sua carriera, anche se "El Principe" non ha smesso di sorprendere. E' tornato in Argentina, si è rimesso in discussione nel Racing Club di Avellaneda (che lo aveva lanciato da ragazzo) e domani notte potrebbe arricchire la sua collezione di trofei. Novanta minuti per un'altra festa. Il Racing è a un passo dal titolo, deve battere il Godoy Cruz per aggiudicarsi il "Torneo Transicion". Milito sta firmando una nuova impresa: il Racing non vince il campionato argentino dal 2001 e in attacco c'era proprio lui, Diego, allenato all'epoca da Reinaldo Merlo.
L'ATTESA - Dopo tredici anni, il club di Avellaneda ha l'opportunità di tornare campione. Un finale da brividi: la squadra di Milito può contare su due punti di vantaggio sul River Plate, che ha appena conquistato la Coppa Sudamericana contro l'Atletico Nacional e giocherà - sempre domani notte - sul campo del Quilmes, ultimo in classifica. Manca una giornata al termine. Milito, trentacinque anni, ha un contratto fino al 31 dicembre del 2015 e ha segnato sei gol: è un po' la stella cometa di un Racing che non era partito con i favori del pronostico. E' il leader del gruppo allenato da Diego Cocca, classe 1972, ex difensore, che ha costruito il Racing con un 4-4-2. Saja in porta, Pillud e Voboril sulle fasce, Lollo e Cabral al centro della difesa. Il regista è Videla, affiancato dal medano Aued. L'esterno destro è Diaz, mentre sul lato sinistro si muove Centurion, rientrato in Argentina dopo la deludente esperienza con la maglia del Genoa. Il tandem d'attacco è formato da Milito, autore di una doppietta nell'ultima partita (0-3 in casa del Rosario Central) e Bou.
CACCIA ALLO SCUDETTO - Il Racing proviene da cinque vittorie. E ha centrato sette successi nelle ultime otto gare. Non perde dal 6 ottobre: 0-2 contro l'Atletico Rafaela. Si giocherà il titolo davanti ai suoi tifosi, al "Cilindro", in uno stadio da 64.000 posti. Se Milito è il traino del Racing, Gustavo Bou è il nuovo tesoro della squadra. Ha realizzato dieci gol in quattordici partite di campionato, ha ventiquattro anni, è una seconda punta: velocità e potenza, tre doppiette contro il Boca Juniors, il Belgrano e l'Estudiantes. E' alto un metro e 77, è un destro naturale ed è cresciuto nel vivaio del River Plate. Il Racing lo ha preso in prestito nella scorsa estate e lo ha riscattato qualche giorno fa versando al River circa un milione e duecentomila dollari. E' nato il 18 febbraio del 1990 a San Antonio de Padua de la Concordia e si prepara a prolungare il contratto fino al 2018. Accanto a Milito, Bou (maglia numero 23) ha compiuto il grande salto. Dieci gol e anche tre assist. Nel Racing ha trovato la sua casa ideale e ora può soffiare il titolo al River Plate, dopo aver fatto esperienza nell'Olimpo di Bahia Blanca e nel Gimnasia La Plata.
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