MONACO DI BAVIERA - Giura di non aver sentito i fischi dell'Olimpico e, a quanto sembra, Mehdi Benatia sembra un giocatore finalmente calato nella nuova squadra. Così calato da mettere Guardiola su un piano diverso da quello di Garcia. Non è risentito con la Roma, ma ora sta bene, molto bene, a Monaco.
Nessuno conosce la Roma come lei. Cosa deve aspettarsi domani il Bayern?
«Una gara difficile, i romanisti saranno arrabbiati, faranno di tutto per far vedere un'altra Roma, noi siamo preparati, abbiamo grande rispetto per questa squadra. La Roma delle ultime settimane non è quella di inizio stagione, ma è sempre forte e pericolosa, solo con la nostra qualità possiamo metterla in difficoltà».
Se il Bayern pareggia passa al prossimo turno, se vince passa come primo...
«Per noi è fondamentale passare il turno più velocemente possibile, per ora non abbiamo mollato neanche un punto, è una cosa positiva».
Si può fare un paragne fra il Bayern e la Roma a livello societario?
«E' difficile. La Roma è una delle formazioni più importanti in Italia, non per quello che ha vinto ma per quello che la società ha voglia di fare, io lo so, conosco quel progetto, ha una squadra giovane e di qualità, in questo è simile al Bayern. Ma sul piano internazionale il Bayern ha qualcosa in più, lo dicono i trofei, lo dice la storia, siamo come Real Madrid e Barcellona. La Roma però ha un grande progetto. Fra noi e loro non c'è una differenza di 7 gol. Succede una volota , mi dispiace che sia successo a Roma contro la Roma».
All'Olimpico lei ha giocato una grandissima partita, è stata la sua rivincita sulla stampa tedesca?
«Non ho fatto una grande partita perché non ho avuto tante cose da fare. Quello che ho dovuto fare l'ho fatto abbastanza bene, ma sono stati i miei compagni a segnare la differenza. Quanto alla stampa tedesca da quando sono arrivato hanno detto più o meno tutto, non so spiegarmi perché. Ero infortunato all'inizio, sono arrivato il 27 agosto senza fare la preparazione, ma ho sempre lavorato. Se Guardiola mi fa giocare bene, se mette un altro va bene lo stesso».
Può dirci qual è la differenza fra Guardiola e Garcia?
«Le differenze ci sono, Guardiola ha vinto tutto, vuol dire che ha qualcosa in più, ma con Garcia mi trovavo bene. Tatticamente Pep è un fenomeno, è stato l'atteggiamento a mettere in difficoltà la Roma».
Chi è il giocatore più forte della Roma?
«Tutti i suoi giocatori possono fare gol, sono tutti pericolosi: del capitano ormai sappiamo che se ha spazio la butta dentro, Gervinho è veloce, Pjanic ha la qualità. Non abbiamo paura di nessuno, ma rispetto per tutti».
Garcia ha parlato di problemi di testa dopo il 7-1 dell'andata. Lei li hai visti in difficoltà anche di gambe?
«Rispetto a inizio stagione c'è una differenza, prima andava tutto bene. Poi è arrivata la sconfitta con la Juve, dal Bayern ne ha presi 7, e ora stanno passando un periodo difficile. Sento 6-7 giocatori della Roma ogni settimana e so che stanno bene, erano solo un po' tristi per la sconfitta, ma hanno fiducia. Contro il Cesena li ho visti meno bene rispetto alle prime partite, non so se è perché hanno perso 7-1 contro di noi».
I fischi dell'Olimpico le hanno dato fastidi?
«Non li ho sentiti, me ne aspettavo molto di più, perché tutta l'estate è stata complicata e sapevo che potevo essere fischiato. Ma in partita penso solo agli attaccanti, mi concentro e non penso più ai fischi».
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