ROMA - In fuga dallo Shakhtar: i giocatori più quotati, da Douglas Costa ad Alex Teixeira, hanno chiesto la cessione. Spari di artiglieria e carri armati alle periferie di Donetsk: continua il conflitto tra nazionalisti ucraini e filo-russi. Dalla tragedia di una settimana fa del Boeing 777 della compagnia malese ai due caccia di Kiev che sono stati abbattuti mercoledì. Infuriano i combattimenti. Un clima di terrore che si riflette anche sull'ambiente del calcio: sei sudamericani dello Shakhtar, allenato da Mircea Lucescu, hanno deciso nei giorni scorsi di non rientrare in Ucraina per motivi di sicurezza. Dopo un lungo braccio di ferro, Fred si è convinto a tornare e Ismaily ha promesso di fare lo stesso entro la fine di questa settimana. In quattro, però, fanno pressioni sullo Shakhtar per andare via: sono l'argentino Facundo Ferreyra e i brasiliani Douglas Costa, Alex Teixeira e Dentinho. «Comprendo la paura, ma la speranza è che si recuperi presto una normalità», ha spiegato l'ad del club, Sergei Palkin. Due i casi più complicati, quelli che riguardano Douglas Costa e Alex Teixeira: sono loro i valori aggiunti dello Shakhtar, hanno offerte dall'estero e spingono per essere ceduti. Douglas Costa è entrato anche nei pensieri del Milan, ma l'idea ha perso quota nello spazio di poche ore, in quanto il trequartista brasiliano ha una clausola di rescissione da cinquanta milioni di euro.
LA SUPERCOPPA - Il campionato ucraino comincia oggi con la sfida tra il Metalurg Donetsk e il Dnipro. Lo Shakhtar, che ha vinto gli ultimi cinque titoli, debutterà domenica contro il Metalurg Zaporizhya. Lucescu conta di schierare almeno uno dei sei ammunitati: il centrocampista Fred, scoperto in passato da Dunga (diventato di nuovo ct del Brasile) e acquistato nella scorsa estate dall'Internacional di Porto Alegre per quindici milioni di euro. Nonostante le tensioni interne, lo Shakhtar ha inaugurato la stagione alzando la Supercoppa dell'Ucraina, battendo per 2-0 la Dinamo Kiev con i gol di Gladky e Marlos, che ha avuto spazio nella ripresa al posto di Taison. Qualificata per la fase a gironi della Champions, la squadra di Mircea Lucescu (che lavora a Donetsk dal 2004 dopo aver guidato anche il Pisa, il Brescia, la Reggiana e l'Inter) è sicura di riuscire a blindare tutti i suoi pezzi migliori. Il tecnico romeno è un po' il simbolo dello Shakhtar, che in dieci anni ha dominato la scena in patria (otto campionati, cinque Coppe, sei Supercoppe, una Coppa Uefa e una Supercoppa europea). E le sue intuizioni, anche sul mercato, si sono rivelate spesso brillanti. Lucescu, che ha pieni poteri, ha investito in questi anni soprattutto sui brasiliani. L'ultimo colpo si chiama Marlos, ha ventisei anni, è un centrocampista di fascia ed arrivato nei giorni scorsi dal Metalist per sette milioni di euro.
IL CONTRATTO - Marlos ha festeggiato la sua prima partita con lo Shakhtar andando a segno contro la Dinamo Kiev, nella finale della Supercoppa. Ambidestro, veloce, elegante, con i suoi cambi di marcia è ideale per il 4-2-3-1 di Lucescu. E' alto un metro e 74, è nato a San José dos Pinhais il 7 giugno del 1988 e ha firmato con lo Shakhtar un contratto fino al 2019. E' centrocampista che si muove sulla trequarti, largo sulle fasce, ma riesce a garantire un contributo prezioso anche aiutando i mediani. Ha iniziato la carriera nel settore giovanile del Coritiba, poi è passato al San Paolo e si è spostato più avanti (nel 2011) in Uruguay, nel Club Atletico Rentistas di Montevideo. Un anno dopo, l'11 gennaio del 2012, è stato ceduto al Metalist per tre milioni di euro. Due stagioni in Ucraina (53 presenze, 9 gol in campionato, 14 assist) e adesso la chiamata dello Shakhtar, che ha definito il suo acquisto lo scorso 4 luglio, con la benedizione di Lucescu.
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