Sei mesi al Mondiale 2014, chi sarà la stella? Vota

Written By Unknown on Selasa, 21 Januari 2014 | 23.22

Domenica 13 luglio, ore 21 italiane, stadio Maracanà di Rio de Janeiro.Sei mesi meno una settimana per arrivare alla finale del Mondiale chetorna in Sudamerica trentasei anni dopo Argentina '78, più di sessant'annidopo Brasile '50. Nell''86 c'era passato vicino, Messico, Centro America,ma questo avrà un fascino tutto suo, nonostante le contraddizioni, lepolemiche e le sommosse di piazza che lo stanno anticipando.

IN FINALE - Chi andrà in campo quella sera a Rio? I padroni di casa sonofortemente indiziati insieme ai duplicampioni d'Europa e campioni delmondo della Spagna. La loro forza ruba l'immaginazione di tutti. Sepensiamo, per tradizione, per abitudine, alla qualità offensiva (Neymar)dell'attacco della Seleçao rischiamo di dimenticare che in difesa avrà lamigliore coppia di centrali del mondo, Marquinhos con Thiago Silva. LaSpagna è ancora più in là. Dentro il miglior attacco dell'ultimo Europeo(10 gol come la Germania) metterà un cannoniere naturalizzato come DiegoCosta, 19 gol con l'Atletico Madrid nella Liga, solo due in meno diCristiano Ronaldo. Altro esempio della sua forza: il più completocentrocampista della Serie A è Borja Valero che difficilmente troveràposto nella Spagna. Nell'Italia sarebbe titolare fisso accanto a Pirlo.

POCO DIETRO - Per qualità e potenza alle spalle di Brasile e Spagna vannomesse Germania e Argentina. L'attacco della Seleccion è nettamente il piùforte del Mondiale e forse lo sarebbe anche senza Messi: Palacio, Higuain,Aguero, oltre al pluri Pallone d'Oro. Sembra che Sabella, follemente,voglia lasciare a casa Tevez. Facendo il giochino di prima, se fosseitaliano Carlitos sarebbe il primo titolare dell'attacco azzurro. LaGermania ha un livello globale all'altezza della Spagna, garantito da unaincredibile varietà di mezze punte, trequartisti, esterni molto tecnici.Può giocare col centravanti di potenza (da scegliere fra Klose e MarioGomez) o, come ha dimostrato nell'amichevole di San Siro contro l'Italia,con un insieme di numeri 10 da far girare la testa (come è accaduto agliazzurri) alla difesa avversaria.

BATTERE I MIGLIORI - Se si realizzerà il miracolo del recupero di GiuseppeRossi, l'Italia avrà il primo posto nel terzo livello del Mondiale, quellodelle più dotate rivali delle favorite. Il nostro livello individuale èinferiore a quello di Spagna, Brasile, Germania e Argentina, ma soltantoquest'ultima, incontrata una sola volta nel quadriennio di Prandelli, ciha battuto con merito. La Germania non c'è mai riuscita, anzi, due anni faha preso dagli azzurri una stupenda lezione di calcio nella semifinaleeuropea di Varsavia, per non parlare delle altre storiche batoste con cuiabbiamo traumatizzato il calcio tedesco nell'ultimo mezzo secolo. SenzaRossi, facciamo invece un passo indietro. Basta pensare al nostro girone,all'Uruguay: Cavani e Suarez fanno paura. Poi l'Olanda, che ha un altrofenomeno in attacco, Van Persie, oltre a Robben e Strootman. DietroFrancia e Inghilterra.

LE SORPRESE - Sulle quattro grandi pronosticate la pressione saràfortissima, sulle loro dirette rivali anche. Saranno più libere e piùleggere le possibili sorprese del prossimo Mondiale, nazionali chepotranno farci divertire. Fra queste merita puntare su una sudamericana,la Colombia, e su una europea, il Belgio. Esperta anche se non arcisicurain difesa (Yepes, Zapata, Armero e Zuniga portano la solidità del calcioitaliano), la Colombia diventa fantastica dal centrocampo in su conGuarin, Cuadrado, James Rodriguez, Ibarbo, Muriel e sopra a tutti quellabelva di Falcao. Il Belgio ha nomi meno famosi, ma giocatori non menoforti: Vertonghen per la difesa, Witsel per il centrocampo, magariNainggolan, poi Eden Hazard, Fellaini, Benteke, Mertens, Lukaku e ilgiovanissimo Ferreira Carrasco. Vista la giovane età, per il Belgio ilMondiale può diventare un esame per il prossimo Europeo.

LE AFRICANE - In questo gruppo deve starci per forza la nazionale delprossimo Pallone d'Oro anche se la distanza fra Ronaldo e il resto dellasquadra portoghese è tanta davvero. Da seguire la crescita del Giappone diHonda e Kagawa, con una qualità tattica assicurata da Zaccheroni, lasolidità della Russia di Capello e l'italianità della Svizzera(Lichtsteiner, Von Bergen, Behrami, Inler, Dzemaili, Emeghara). Poco sottole africane. Abbiamo sofferto nell'ultima amichevole a Londra il ritmo ela velocità della Nigeria, dovremo fare attenzione alla forza della Costad'Avorio di Drogba, Gervinho e Yaya Touré, uno dei primi 5 centrocampistidel prossimo Mondiale. Fra 6 mesi, meno una settimana, la festa di Rio.

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