Ci sono stati due pareggi in casa contro Sampdoria e Parma che non mi sono piaciuti perchè non abbiamo espresso un buon calcio. Il risultato in quelle due occasioni è stato giusto. Altri pareggi sono stati vittorie mancate perché avremmo meritato di più. Le sconfitte sono state 3, in 2 delle quali hanno influito sapete cosa (sottintende gli arbitraggi, ndr). Direi che le sconfitte sono state poche, ma avremmo anche potuto evitarle. Il girone d'andata per come siamo partiti è da considerare buono. Se si considerano le prestazioni, avremmo potuto avere 6 punti in più. Quest'anno, però, mi interessano le prestazioni.
Come sta Milito? Può giocare dall'inizio?
Ho diverse soluzioni, anche quella di cambiare modulo rispetto all'ultima partita. Sceglierò domani mattina perché ho un paio di alternative. Devo capire se fare partire Diego dall'inizio o no: le sue sensazioni saranno importanti.
Come sta la squadra fisicamente?
Bene, ma a Genova non sarà facile perché affronteremo una formazione di buon livello in una formazione non facile. Sarà difficile.
Non teme che gli acquisti delle formazioni che precedono l'Inter possano ampliare ancora di più il gap rispetto all'Inter rendendo così complicato il vostro tentativo di tornare competitivi come avevate detto a inizio stagione?
Come allenatore mi è sempre piaciuto essere valutato dai critici per i risultati. Non ho fissato obiettivi perché noi andiamo su tutti i campi a cercare il massimo. E' questo il modo di crescere e di creare una mentalità vincente. Da dicembre in poi i risultati ci hanno penalizzato, ma abbiamo valutato la rosa e il mercato ha condizionato un po' la rosa, complici le voci. Le difficoltà oggettive ci sono. Andiamo a Genova a fare il nostro calcio: sarà necessario essere concentrati in fase passiva e in possesso di palla provare a far male. E' la mentalità che l'Inter deve sempre avere. Non so come finirà questa stagione, ma non mi arrendo e voglio arrivare il più in alto possibile. Non mi pongo obiettivi, ma cercheremo di vincere partita dopo partita. Speriamo di tornare a vincere subito a Genova>.
Cosa pensa delle dichiarazioni di Gasperini?
Le vittorie dell'Inter sono sotto gli occhi di tutti e quello che ha fatto questa società è evidente a tutti. Non mi piace parlare tanto di cose diverse rispetto alla partita stessa il giorno prima, ma la storia dell'Inter va difesa e onorata.
La partita con il Chievo poteva essere una svolta e non lo è stata. Ha lasciato dei segni?
Quella mancata vittoria che tutti volevamo ci deve dare più stimoli per dare ancora di più.
Kovacic può fare anche l'interno di centrocampo?
Kovacic mette la qualità al servizio della squadra e contro il Chievo ha fatto un colpo di tacco importante per smarcare un compagno. Se fa una giocata deve essere al servizio del gruppo. Ha fatto tante cose buone e se migliorerà la fase difensiva, può fare pure il mediano o l'incontrista.
Perché ha deciso di cambiare modulo?
I movimenti vanno automatizzati se non c'è una qualità eccelsa, fuori dalla norma, nella rosa. Quando una squadra non è ancora a un certo livello, c'è bisogno che l'allenatore impazzisca per dar loro vantaggi e un'organizzazione incredibile. Prima i nostri giocatori avevano certi duelli in cui partivano da posizioni di vantaggio, mentre adesso hanno meno spazi per l'uno contro uno. Ci sono dunque più difficoltà.
Ranocchia è tranquillo? Le voci di mercato pesano?
Andrea è un professionista serio, si impegna sempre e non fa mai un allenamento al di sotto delle sue potenzialità. Valuto molte cose prima di scegliere una formazione.
Lei ha detto che vorrebbe giocatori più tecnici in mezzo al campo. E' questo l'obiettivo per giugno?
I giocatori tecnici a me piacciono, ma la squadra è un mosaico, un insieme di pezzi che devono tutti andare al loro posto perché sono i punti che contano.
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