È un difensore centrale, ha ventidue anni, ha il passaporto brasiliano e gioca nella Ponte Preta, che lotta per il primo posto con il San Paolo. Ha il contratto in scadenza fino al 2015
ROMA - Dopo il Flamengo, fondato nel 1895 da alcuni appassionati di canottaggio su una spiaggia di Rio de Janeiro, la Ponte Preta è il secondo club più antico in Brasile. E' nato nel 1900 e si chiama come un quartiere di Campinas: ha preso forma sotto la spinta di un gruppo di studenti del collegio "Culto a Cienca" che giocavano a calcio in quel "barrio", vicino a una stazione ferroviaria. Una squadra, la Ponte Preta, che ha cominciato il 2013 con una marcia speciale. Dopo dieci giornate è al comando del campionato Paulista ed è l'unica ancora imbattuta. Sabato sera ha pareggiato (0-0) sul campo del Linense.
PRIMO POSTO - La Ponte Preta sgomita per il primo posto: è a quota venti e precede il San Paolo (19). Si trova davanti al Santos di Neymar, che ha raccolto diciassette punti, gli stessi del Mogi Mirim. Ha una bacheca composta di piccoli trofei, tutti conquistati nelle categorie inferiori e giovanili: tra il 1910 e il 1948 vinse dieci volte il "campeonato Campineiro". E' tornata nella serie A brasiliana nel 2011 e nell'ultimo torneo nazionale ha centrato una comoda salvezza, chiudendo al quattordicesimo posto, anche grazie ai nove gol del centravanti Roger, un gigante di un metro e 87, che nel frattempo si è trasferito allo Sport Recife.
LA SEMIFINALE - La Ponte Preta ha saputo togliere valore a ogni pronostico della vigilia. E' in lizza per il titolo Paulista, che nel 2012 è stato festeggiato dal Santos, padrone assoluto nella doppia finale con il Guarani (3-0 all'andata e 4-2 nella sfida di ritorno, con Neymar in grande evidenza, autore nei due incontri di quattro gol). Il viaggio della Ponte Preta, invece, si era fermato in semifinale, proprio nel derby di Campinas con il Guarani (1-3), dopo che i bianconeri avevano acciuffato la qualificazione ai play-off sul filo di lana, raggiungendo l'ottavo posto, l'ultimo utile per accedere alla fase successiva. Il tecnico era Gilson Kleina, chiamato adesso a guidare il Palmeiras, retrocesso in B.
LA FORMULA - Sulla panchina della Ponte Preta, dal 22 settembre, c'è Guto Ferreira, quarantasette anni, ex allenatore dell'Internacional di Porto Alegre, del Criciuma e del Mogi Mirim. E' lui l'artefice della sorprendente arrampicata del club di Campinas, che ha la sua casa nello stadio "Moises Lucarelli", inaugurato nel 1948 e chiamato dai tifosi del Ponte Preta il "Majestoso": una struttura di colore bianco che si trova nella "Praça Francisco Ursaia", la piazza dove si riunirono gli studenti che nel 1900 decisero di creare la società bianconera. La formula scelta da Guto Ferreira è quella del 4-3-1-2. In attacco giocano quasi sempre William, ventinove anni, a segno quattro volte in questa prima parte del campionato Paulista, e Alemão, classe 1989, che in passato era stato tesserato dall'Udinese e girato in prestito in serie B al Varese e al Vicenza.
IL CENTRALE - La Ponte Preta può contare sulla migliore difesa del Paulista: il portiere Roberto, classe 1979, il più esperto del gruppo, ha subito soltanto sei gol. Un reparto, quello arretrato, in cui si sta affermando Cleber, ventidue anni, dieci presenze nel campionato statale e otto nel "Brasileirao 2012". E' un centrale in grado di adattarsi anche a una linea a tre. E' nato il 5 dicembre del 1990 a São Francisco do Conde e ha catturato l'interesse del Flamengo e del Corinthians. E' rapido nelle chiusure e nei recuperi, è elegante e ordinato. E' alto un metro e 83, pesa 87 chili, è un destro naturale, ha personalità, negli ultimi mesi ha fatto registrare notevoli progressi. Ha un contratto con la Ponte Preta fino al 31 maggio del 2015. Sicuro, affidabile, si muove come un leader, è svelto e attento: Cleber ha caratteristiche che gli permettono di marcare un centravanti classico, da area di rigore, ma anche una punta che fa leva sugli scatti, sulla progressione, sulla velocità. Al suo fianco gioca Luiz Antonio Ferron, classe 1985.
ESORDIO CON GOL - Cleber ha debuttato nel "Brasileirao" il 2 settembre del 2012, è stato Gilson Kleina a lanciarlo. Otto minuti in campo contro l'Atletico Goianiense, l'ingresso all'82' al posto di Marcinho. Un giorno da incorniciare: appena tre giri di lancetta e il gol del definitivo 3-1. Cleber Janderson Pereira Reis, questo il suo nome completo, ha giocato dieci partite da titolare nell'attuale campionato Paulista. E non è stato mai sostituito. Ha anche segnato un gol in occasione del pareggio per 3-3 in casa con l'Ituano, lo scorso 9 febbraio. E' molto disciplinato, è stato ammonito solo una volta, durante la gara con l'Oeste (1-0). Ha cominciato la carriera nel Legião e nel Paulista, poi ha firmato con l'Itumbiara Esporte Clube. E' arrivato alla Ponte Preta all'inizio di aprile del 2012 dal Gremio Catanduvense. Il club di Campinas ha scoperto spesso giocatori che sono poi arrivati nella Seleçao: dal difensore Oscar, che fece tremare l'Italia di Zoff al Mondiale del 1982 in Germania, all'ultimo minuto, con un colpo di testa da brividi, al centravanti Washington, una carriera da globetrotter tra il 1991 e il 2010 che l'ha portato anche in Turchia (Fenerbahce) e in Giappone (Tokyo Verdy e Urawa Red Diamonds).
Stefano Chioffi
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